Libro di poesie "Tempesta di Plasma" (4)

Libro di poesie "Tempesta di Plasma" (4)




ɪv
MONDI ARDENTI






MONDI ARDENTI ɪ : HELIOS, SELENE ED EOS


1.

Quando sboccio nell’autunno della notte,
e non incrocio la direttrice della vita,
solo posso confidare nell'esistenza di una forza superiore,
allora ti cerco dietro al tuo alito caldo,
mentre tu, messaggero dell'alba, mi scruti dall'alto,
dal tuo limpido e ampio olimpo.

Col corpo incendiato da tensioni durate eoni,
tu, faro di alabastro, mi orni con sensazioni.


Tenere lingue di calore discendono dal tuo cuore cucendo,
mescolando i nostri desideri di plasma,
sfere di memoria s'intrecciano,
e come dei pennelli di fuoco,
scavano dei solchi che attraversano i nostri torsi,
mordendo i fili delle nostre anime con i loro denti roventi,
aprendo nei nostri esseri piccoli vulcani di desideri.

Dentro alla tua carne,
migliaia di noccioli frementi combinano i loro corpi,
sono organismi simbionti che si abbracciano e si lasciano,
cambiando le loro traiettorie,
tingendo di luce la tua pelle,
quella sottile lamina di energia che ti unisce col mondo,
collegando il tuo aureo cuore con l’aria,
rilasciando tempeste di magnetici desideri,
cospargendo con sagome opache il tuo essere.


2.

Tu sgorghi dalla notte vestendo l'aria col suo manto irideo,
sorvolando le mattutine lande di Eos,
trascinando la lampada del dì con la tua nave d'ambra,
proiettando la sonora forma dei tuoi battiti,
distendendo i tuoi sentimenti,
gocciolando sul mio sguardo gigli di barlume e penombra.

Accordi armonici vibrano sul tuo corpo esteso,
coronando con gemme il tuo involucro aurifero,
mentre la ballerina selenica scava notturni incavi nel tuo core,
eclissando il tuo luminio seme,
lacrimando stelle sull'eternità cosmica,
svegliando gli ingranaggi dormienti della tua anima,
lasciando germogliare l'amore nella melodia dell'ombra.

Sciami di aneliti dorati attraversano l'orizzonte,
velieri di piume e di argento fendono i cieli scavando con i loro becchi nel buio,
sono esploratori erranti,
fotogrammi ardenti che rigano l'estesa valle dell'aria,
capsule di desideri che aspettano ad essere aperte.


3.

Angelo, annidati tra le alte sfere,
lì dove vibrano condensati frammenti di sentimenti,
tra misteriosi e trasparenti assi cristallini che si scalfiscono,
cantano e gridano l'armonia delle sfere.

Incastonato nella volta celeste,
mi circondo con strati di gas amorfi,
accarezzato dai tuoi soffi, venti che mi lanciano lucciole,
gusci di luce cavi che celano al loro interno reti d'energia,
corde, vibrazioni, fasci di passione che mi dipingono di calore.

Sospeso tra i tuoi palpiti fiorisco guardando il tuo cuore,
inspirando i tuoi sospiri colmi di luccicanti silenzi.

Osservo come apri crepacci nella mia notte,
intrecciandoti col mio corpo,
allacciandoti al mio destino con misteriosi fili di buio liquido.

Avvolti dal tremolante cinguettio del mondo,
ci scambiamo scintille incrociando i nostri sguardi,
la nostra vista si sfuoca e si tinge di luce.


4.

Tu raccogli il vissuto nel tuo nucleo,
guardi nel tuo cuore e poi ti osservi attorno,
io orbito a te e tu orbiti attorno a me,
tutti orbitiamo attorno ad altri 
e il nostro orbitar dipende dalle nostre interazioni.
Gli amori s'intrecciano accarezzandosi con le loro forze gravitazionali.



MONDI ARDENTI ɪɪ : NUCLEI DI LUCE


1. IL MIO DESIDERO

Voglio aprire il tuo amore,
voglio abbracciarti quando la luce scolpe il tuo corpo nel mio iride,
raccoglierti quando rimani incagliata tra le reti del mio sguardo,
ma non ce la faccio.
 
Il tempo si è forse arenato nei fondali dei nostri mari,
e ci sta distanziando con il suo involucro spesso ed eterno,
nascondendo la tua immagine al mio mondo interno.


Io non voglio far altro che cercare il tuo sorriso, i tuoi desideri,
il tuo tenero cuore di lume,
perché guidi l’indorarsi del mio ade,
perché voglio distanziarmi dal duro inferno terreno,
riposare con te, 
nel tuo nucleo, nel tuo cuore.


2. IL NOSTRO INCONTRO

Una notte mentre viaggiavo tra i miei sogni neri e duri,
ti vidi arrivare scavando nel buio,
dissipando con i tuoi occhi la rigida tenebra.

Il freddo e secco volto del mio mondo si dipinse di fuoco
e le mie paure affogarono nel caldo.
Il mio cosmo s’impregno di plasma
e piccoli nuclei di gas ardenti cosparsero l’aria con calie.
Le forze magnetiche che provenivano da te
mi costellarono con migliaia di desideri elettrizzanti.

Ero stato colpito dai tuoi soffi carichi di radiazioni
e non potevo far altro che cercare le tue fiamme,
le radici del tuo essere.
Così mi avvicinai alla tua forma,
intrecciai i miei desideri alla tua carne
e mi sepolsi tra le tue braccia vivaci.

Appoggiandomi tra le tue onde di rose di granato
mi ero fatto circondare dalla tua fragranza aurea,
così potei affacciarmi oltre la tua tremula rete d’isotopi
e udire le voci del tuo subconscio.


3. UN VIAGGIO DENTRO DI TE

Tra gli architravi della tua mente
Il tempo giaceva sepolto.
La sua siluetta si nascondeva
tra le cuspidi del tuo preconscio,
tra le simmetrie spigose del tuo occulto infinito,
lì dove si ergeva il profondo ipocentro del tuo abisso.

Mi aprii un varco nella tua trasparenza
e un fulmine saturo di note armoniche mi percorse,
attraverso i miei nervi, i sentieri del mio essere.

Durante il tragitto
mi sentivo di sprofondare in te,
attraversare i tuoi oceani vetrosi.
Mentre mi intingevo in te e
migravo verso il tuo cosmo interno
vidi che diventavi di rubino e ombra.

La tua essenza riposava nel buio,
e la tua sagoma fischiava a causa delle alte pressioni dei tuoi sentimenti,
tutti appiccicati, e schiacciati con forza dai loro fratelli.
Non si vedeva altro che mistero e più mistero,
mistero che mi scagliava frammenti d’oro, argento e materiali pesanti.
Piu in profondità riposava il tuo cuore, una stanza rossa che si nascondeva tra le tue cellule di folgore,
dentro a questo tuo centro una marea di api preparavano perle di miele ardente.


4. LA TUA ACCOLTA

Quando ero dentro di te,
tu cominciasti a nascondermi dentro al tuo cielo,
cercando la distruzione di te stessa,
provando a frantumarti dento di me,
e che io mi rompessi dentro di te.
Entrambi volevamo fonderci,
unirci l’uno con l’altro,
mescolarci, aprire i gusci che ci delimitavano,
scappare dalla nostra pelle, dalla prigione dei nostri involucri,
che, come una cella pesante, rinchiudeva le nostre anime.

Così tu mi introdusti al tuo mondo mentale,
annebbiandomi la vista con la tua brezza,
portandomi alle tue terre, dando un significato alla mia proiezione,
al risultato delle interazioni dei miei atomi.

Non ostante io dimenticai di considerarti
come un essere di luce ed elettricità,
ti memorizzai come una immagine di fuoco,
Dovevo svuotarmi, lasciarti libera nella mia mente
e nelle lande del reale.
Dovevo lasciarti viaggiare nei ventricoli e negli atrii del mio cuore.
Dovevo scavare dentro al silenzio,
salire a controcorrente il torrente del tempo,
lasciar volare il tuo profilo di fiamma.

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